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“Sguardi”, a Palazzo Fruscione intervista a due voci : Paola Cioffi e Marco Russo

di Claudia Izzo-

Mi accolgono in questa meravigliosa struttura del XIII secolo che poggia su un complesso di terme romane risalente all’epoca normanna che va sotto il nome di Palazzo Fruscione, dal nome dell’ultima famiglia che lo ha abitato.

Sono Maria Paola Cioffi e Marco Russo, dottore commercialista lei, avvocato lui, entrambi con la passione per la cultura, le cose ben fatte, gli incontri che ti lasciano qualcosa dentro e perchè no, la vita te la rendono più piena. Insieme al Prof Alfonso Amendola, sono il cuore pulsante dell’Associazione Tempi Moderni, fiore all’occhiello nel panorama culturale della città; tre visionari, un trio ben intessuto di professionalità e passione: Responsabile del coordinamento ed organizzazione eventi la prima, Presidente dell’associazione il secondo, Direttore scientifico il terzo.

Qui, in questo scrigno di storia e bellezza, nell’ambito della settima edizione de I racconti del Contemporaneo, firmata da Tempi Moderni,  è stata narrata una storia fatti di Sguardi, la mostra  appunto, il “labor fotografico” come lo definisce Alfonso Amendola, dal titolo Sguardi, curata da Silvia Lelli con tempi Moderni, con i contributi testuali, oltre degli stessi Silvia Lelli e Roberto Masotti, di Alfonso Amendola, Leonetta Bentivoglio, Carlo Maria Cella, Carlo Serra.

Tre le anime portanti, la parola, il suono, la visione, per un percorso unico che si è snodato tra talk, seminari, inviti all’ascolto, concerti, rassegne cinematografiche, azioni performative.

Tre le sezioni in cui la mostra fotografica è stata suddivisa: Nucleus, fotografie di Roberto Masotti, mostra in assoluta anteprima internazionale, composta da 16 scatti,  che raccontano il rapporto professionale e umano con il cantautore catanese Franco Battiato. La sezione espositiva Kontakthof-Kontrapunkt, composta da 20 opere fotografiche  ripercorre la storia di 3 rappresentazioni in 30 anni del lavoro dedicato alla complessità dei rapporti uomo-donna della coreografa e regista tedesca. La Mostra Musiche ha compreso 109 fotografie ed un’installazione video “Musiche Revisited”.

La mostra è finita, ma come ogni evento ben riuscito lascia tante emozioni e quel sapore emotivo di pienezza.

L’intervista diventa a due voci, Maria Paola Cioffi e Marco Russo, marito e moglie, complici nella realizzazione della mostra quanto in questa intervista, mi appaiono subito come una sorta di continuazione culturale di Lelli e Masotti: i primi hanno creato il materiale fruito in mostra, i secondi l’hanno divulgata. Con amore. Con riconoscenza. Entrambe le coppie hanno saputo fondere la vita alla passione per la bellezza, la fotografia, l’arte. Arma vincente.

“Tutto ciò nasce dall’amicizia con Alfonso Amendola nell’ambito di un lavoro della mostra fotografica su Pier Paolo Pasolini,”Nostos: il ritorno”(1975-1999) 89 foto realizzate dal venticinquenne Dino Pedriali scattate pochi giorni prima della morte di Pasolini, tra Sabaudia e Chia, per il suo romanzo Petrolio,” afferma Marco Russo. “Abbiamo così strutturato un lavoro fotografico con cadenze musicali con Tempi Moderni nel 2014.”

L’evento che abbiamo realizzato allora come adesso è caratterizzato dalla trasversalità, eterogeneità in termini di pubblico, sia da un punto di vista anagrafico che di estrazione culturale: i fruitori sono stati tanto professionisti quanto studenti”, sottolinea Paola Cioffi. “Capiamo così che i giovani hanno l’esigenza di vivere momenti culturali. Abbiamo avuto con  noi tirocinanti dell’Università, DISPAC, Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale, del Creative e Cultural LAB, laboratorio master dell’Università di Salerno che mira a formare i futuri professionisti nel mondo della gestione e del marketing del patrimonio artistico e degli eventi culturali. Fin dalla progettazione l’evento “Sguardi” è stato caratterizzato da una squadra di lavoro in perfetta sintonia con equilibrio tra le parti. Nell’associazione Tempi Moderni vi sono tante professionalità ma nessuno si è attenuto al proprio ruolo e basta , nessuno si è esentato dal dare di più. Il risultato è stato “una magia”, la creazione di un’oasi, uno spazio di resistenza serena e condivisione. Poi, credo che abbiamo l’obbligo morale di far conoscere la nostra città anche attraverso eventi così.”

Sull’importanza della comunicazione nell’ambito di un evento, Marco Russo afferma: “Se un progetto viene comunicato fedelmente per arrivare fedelmente, il messaggio  arriva e si dà una interpretazione autentica. Crediamo che il messaggio sia arrivato”.

Come una perfetta “padrona di casa”, Paola Cioffi ha accolto tutti gli ospiti dell’importante mostra. “Crediamo molto nell’accoglienza, il sorriso non si nega a nessuno, con passione abbiamo condiviso bellezza con gli ospiti del Nord, con gli amici di Silvia Lelli, con i fruitori stranieri. Così le fotografie sono state strumenti per raccontare  per approfondire tematiche, dunque l’importante era intercettare voci adatte al racconto, di qui talk, audiovisivi, documentari, musica”.

Presso il Foyer del Teatro Verdi è stata allestita la mostra “Sguardi” Ombra e Penombra, “Abbiamo pensato di realizzare un percorso, anche se piccolo. Il Teatro Verdi è l’istituzione culturale salernitana più longeva  e l’iniziativa è stata ben accolta“, ha affermato Marco Russo.

Paola Cioffi e Marco Russo si scambiano sguardi.

Abbiamo una visione artistica e di coppia, collaboriamo con l’intensità di una coppia; da soli non avrebbe senso. Siamo professionisti nella vita e cerchiamo di portare avanti queste tematiche  grazie al rigore scientifico di Alfonso Amendola, noi tre siamo la sintesi delle nostre competenze che si innescano. Tutti hanno dato il massimo. Momenti seri, gioiosi, goliardici, veri, nulla di patinato. E’ questo ciò che io ritrovo in tempi Moderni“, afferma sorridendo Paola Cioffi.

Dunque tanta passione? ” Ci muove la passione” come il motto del Teatro Verdi di Salerno. E’ importante l’amicizia che ci lega, la professionalità, il rigore scientifico che ci permette di realizzare produzioni indipendenti, alcune che resteranno all’associazione Tempi Moderni, altre realizzate in sinergia”, mi risponde Marco Russo. ” Siamo come una barca di canottaggio, bisogna tenere la rotta e tutti devono remare con la stessa battuta”.

Paola e Marco mi illustrano il murales realizzato con le immagini iconiche delle trascorse mostre e rassegne: gli occhiali di Pasolini, il coccodrillo di Maurizio Savini, l’abito di Bowie, le porte del Chelsea Hotel, gli occhiali di Janis Joplin, il cappello di Leonard Cohen, di Tom Waits, la tromba di Miles Davis, il barattolo della Campbell di Andy Warhol, il profili di Monica Vitti e Michelangelo Antonioni, di Francois Truffaut, di Antonie Doinel, di Belmondo con Jean Seberg, la macchina da presa, le scarpe delle danzatrici di Kontaktof, la sedia a dondolo di Battiato, il contrabbasso e ovviamente il logo di Tempi Moderni …

Sorrido. Qui la creatività è di casa e davvero Paola Cioffi e Marco Russo sono la continuazione della coppia Lelli e Masotti. Con Alfonso Amendola sapranno stupirci ancora e dissetare le nostre menti.

 

 

 

 

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