di Maria Gabriella Alfano
Il Palasele di Eboli si è trasformato ieri sera in un palcoscenico di emozioni in occasione di “ Autoritratto” il concerto evento di Renato Zero, seguito da oltre 7000 spettatori.
Uno spettacolo nello spettacolo gli smartphone accesi che punteggiavano il buio della sala quando si sono spente le luci e si sono diffuse nell’aria le note della prima canzone. Con questa ouverture visivamente suggestiva, Zero ha dato il via a una serata intensa, in cui musica, messaggi e immagini si sono intrecciati con grande impatto emotivo.
Il concerto è iniziato con un vibrante appello contro la guerra, che Renato ha trattato con forza, dando il via a una serata che, oltre che spettacolo è stata di profonda riflessione. L’artista ha spaziato nel suo ricchissimo repertorio, affrontando temi cruciali dei nostri tempi: dal condizionamento psicologico al rifiuto delle diversità, dalla solitudine all’amicizia, fino all’importanza di prendersi cura del nostro Pianeta come casa accogliente per tutti.
Al fianco di Zero, un gruppo affiatato di musicisti di altissimo livello: Danilo Madonia alla direzione musicale, tastiere e pianoforte; Lorenzo Poli al basso; Lele Melotti alla batteria; Bruno Giordana alle tastiere e sax; Rosario Jermano alle percussioni e i chitarristi Andrea Maddalone e Fabrizio Leo. “Sono amici“, ha raccontato l’artista, scherzando: “Andrò a Napoli per farmi fare le loro statuine, così da averli sempre con me, magari sul comodino!“. La battuta ha strappato un sorriso al pubblico, aggiungendo un tocco di leggerezza alla serata.
L’atmosfera è stata resa ancora più magica grazie alla scenografia ideata da Igor Ronchese e Gigi Maresca, con il light design curato da Francesco De Cave, che ha accompagnato la performance musicale integrandola con immagini suggestive e giochi di luce che hanno amplificato ogni emozione.
In nome dell’amicizia e della collaborazione artistica, Renato ha cantato alcuni brani accompagnato al pianoforte da due colleghi e amici di lunga data, Adriano Pennino e Alterisio Paoletti. “Avere amici così fa bene al cuore“, ha tenuto a precisare.
Tra i brani più emozionanti della serata, “Amico”, un classico amato dai fan di tutte le età. In un momento particolarmente empatico, Zero ha lasciato che fosse il pubblico a cantarla, trasformando la sala in un enorme karaoke. Intanto lui camminava in sala, creando un legame diretto e sincero con la sua gente, in un crescendo di emozioni che ha toccato il cuore di tutti.
Un medley dei suoi successi è stato eseguito da un gruppo di otto giovani vocalist, a testimoniare come la musica di Renato Zero riesca a parlare a generazioni diverse. Tra il pubblico c’erano adolescenti, giovani, sessantenni e settantenni, uniti da una passione che attraversa il tempo.
Al termine del concerto, durato oltre due ore, Renato Zero ha lasciato il pubblico con un messaggio di dolore ma anche di speranza verso il Mezzogiorno, da lui sentito come troppo spesso dimenticato e trascurato. Con un grido sincero, ha esclamato: “Non dimenticatemi!”, ricevendo un caloroso e lungo applauso.
La serata è stata più di un semplice concerto: è stata la celebrazione di una carriera straordinaria di un artista capace di reinventarsi e di parlare alle coscienze. Un’esperienza che ha lasciato il segno e che il pubblico di Eboli custodirà a lungo nel cuore.
Immagini a cura di campanialife.it