di Luigi D’Aniello-
Nella suggestiva location del Palazzo Reale di Napoli, dal 5 all’ 8 ottobre, si é tenuta la nona edizione di Campania Libri Festival, una fiera del libro con più di 100 espositori. Oltre 200 gli appuntamenti tra presentazioni, laboratori e incontri con autori, ospiti e professionisti del mondo dell’editoria, che insieme agli stand delle principali case editrici nazionali hanno popolato gli ambienti della reggia, dal seicentesco Cortile d’onore alle sale storiche.
La manifestazione, gratuita quest’anno, è stata dedicata a Italo Calvino, in occasione del centenario dalla sua nascita, e i nomi storici delle sale sono stati associati ed hanno preso i titoli e i concetti delle sue lezioni americane: Molteplicità, Leggerezza, Rapidità, Coerenza, Visibilità, Esattezza, Fiamma e Cristallo.
Il Festival si è avvalso di numerose presenze d’eccezione come quella di Juergen Boos, presidente e CEO della Fiera del Libro di Francoforte e di collaborazioni con eventi culturali del territorio e Istituti di Cultura.
Sono state giornata di immersione nella cultura, un’esperienza unica, dove si è respirato cultura, storia e fantasia ricordando che le fiere del libro sono un invito alla lettura e leggere è cibo per la mente.
La lettura sviluppa lo spirito critico facendo nascere dentro di noi domande, è una porta aperta per tutti posti che vogliamo; ogni libro infatti è a sè, leggendo possiamo viaggiare senza muoverci fisicamente.
I libri, dunque, fanno cultura e danno nozioni, che è cosa diversa dal nozionismo.
Essere colti significa essere in grado, nel giro di poco tempo, di reperire informazioni che permettono di sostenere discussioni su qualsiasi argomento in modo dignitoso, perché la cultura non è, come erroneamente molti intendono, un accumulo di nozioni, erudizione fine a se stessa, ma è rielaborazione e interiorizzazione che contribuisce alla formazione di menti ben fatte e non di teste ben piene.
