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Napoli si tinge di Giallo con il Festival ideato da Ciro Sabatino, perchè il Giallo è nato a Napoli

– di Claudia Izzo-
31 eventi, 61 ospiti, “arrivati dalla Spagna, dalla Francia, dalla Svizzera, da tutte le parti d’Italia. Insieme hanno pubblicato 451 romanzi e indagato su 936 casi. Morti ammazzati, misteri, segreti inconfessabili. E premi, tanti, infiniti“, mi dice  Ciro Sabatino, l’ideatore, colui che ha dato la paternità al Festival del Giallo di Napoli, perché questa città, avvolgente e piena di mistero, un festival lo meritava proprio. 
Napoli ha accolto così la seconda edizione di questo evento che di mistero è intriso, tenutosi dal 25 al 28 maggio al Grenoble, l’Istituto culturale del Consolato Francese a Napoli, in via Crispi, in una settimana franco-napoletana che ha sottolineato i legami storici tra Napoli e la Francia, le origini francesi del romanzo noir, gli scrittori d’oltralpe di questo affascinante genere, la letteratura del mistero da Poe, a Lupin, a Simenon.
Il Festival, ospitato  dalla console generale Lise Moutoumalaya, di cui il presidente è Maurizio de Giovanni, ha avuto in sè una forte connotazione internazionale, affiancato dalla libreria Iocisto,  annunciato da un  manifesto che nasce dalla collaborazione con Mario Punzo e la sua Scuola Italiana di Comix con la collaborazione  con la Bonelli, dando vita al manifesto disegnato da Antonio Marinetti, dedicato a Julia, la criminologa nata dalla penna di Giancarlo Berardi. 
Ciro Sabatino ne è l’ideatore,  giornalista salernitano trapiantato a Pompei e da trent’anni a Napoli, una vita con la passione per la scrittura, per il teatro, a scrivere di cronaca nera, tra gli undici fondatori di Metropolis, quotidiano cartaceo; poi la passione per i Gialli, la nascita delle case editrici, un mondo, il suo, in cui entrare e lasciarsi affascinare. Ne parliamo con lui.Come nasce la tua passione per la scrittura, il teatro, i gialli?“Per una vita mi sono dedicato alla nera poi c’è stata la casa editrice Le Pleiadi con cui pubblicavamo romanzi scritti all’Università durante l’occupazione; erano i tempi de La Pantera. Poi nacque la seconda casa editrice Lo stagno incantato nel 1999 con cui organizzammo Napoli in Giallo  che riapriva una finestra su questo genere di narrativa  in città. A Attilio Verardi, che allora viveva a Montecarlo, gli proposi  la presidenza del premio a cui parteciparono una serie di scrittori importanti. In contemporanea nasce il Teatro Il pozzo e il Pendolo, nato in un’antica rimessa di carrozze, in uno dei palazzi più suggestivi del centro storico, Palazzo Petrucci, dove c’era si proponevano realtà emergenti del Centro-Sud e c’erano volumi rarissimi venduti poi alla Camera Gialla di Senigallia, luogo tempio del Giallo.E’ nel 2009 che Il Pozzo e il Pendolo organizza un corso di giornalismo ed acquistiamo il dominio Gialli.it. Ideai poi Iocisto. Sono stati gli anni più belli in cui inscenammo dei processi storici, con magistrati e ricostruzioni storiche dei processi, da quello di Caravaggio  a quello al Principe di Sansevero con studiosi e appassionati.”
Napoli, dunque, con i suoi misteri, i suoi luoghi affascinanti, le sue storie meritava proprio  qualcosa che abbracciasse il genere del Giallo?“Francesco Mastriani,  il napoletano nato nel cuore dei Quartieri Spagnoli scrisse infatti oltre 130 romanzi tra cui “La cieca di Sorrento”, “I vermi, “I misteri di Napoli”  ma con il suo “Il mio cadavere” nel 1851 fu colui che inventò il Giallo italiano dieci anni dopo Edgar Allan Poe, sedici anni prima di Wilkie Collins, trentasei anni prima di  Conan Doyle. 

Donna Matilde Serao di Gialli ne firmò addirittura due, Il delitto di via Chiatamone e La mano tagliata. La prima donna italiana a dirigere un quotidiano, Il Giorno, si era inventata un detective, si chiamava Dick Lwslie. Attilio Veraldi a Napoli entrò a pieno titolo nella geografia del Giallo italiano contemporaneo con la sua Mazzetta; poi Ferrandino e il suo Pericle. Ma  non accadde niente che mettesse definitivamente le basi del Giallo  a Napoli. Soltanto con il “fenomeno” Maurizio De Giovanni,  si è aperto un filone, una nuova stagione, una scuola di letteratura poliziesca  di indagine.

Sono ormai una ottantina gli scrittori napoletani che scrivono Gialli e Napoli ha finalmente un seguito  per quanto riguarda il mondo dei Gialli e ci siamo convinti. Dal Festival del Giallo di Napoli alla nascita di gialli.it, dossier misteri, il primo mensile italiano cartaceo di gialli, organo ufficiale del Festival, direttrice responsabile Anita Curci, il passo è stato breve. Il numero zero un mese fa, ora l’esordio.”

In questa seconda edizione anche il  “Processo al Festival del Giallo”, che lo scorso anno venne dedicato a Sherlock Holmes. Quest’anno, sul banco degli imputati c’è stato  il ladro più famoso di tutti i tempi, Arsenio Lupin, analizzato e giudicato dal procuratore Lello Marino con Maurizio De Giovanni, Luca Crovi, Diego De Silva, Natasha Korsakova, Enrico Solito, Raffaele Marino, Carlo Spagna, Costanzo Cea. E poi ancora il workshop di scrittura con Franco Forte, il direttore di Gialli Mondadori, il contest fotografico curato da Spazio Tangram, la lezione su come si traduce un Giallo con Luca Briasco, il traduttore di Stephen King, la festa dedicata a Julia Kendall, la criminologa della Bonelli, in esclusiva a Napoli per il Festival, solo per citare alcuni degli eventi svoltisi.
E se agli illustri napoletani citati sopra, da Mastriani alla Serao, andando oltre, va il merito di aver indagato un nuovo genere prima di tanti altri, a Ciro Sabatino va quello di aver tenacemente voluto a Napoli un Festival che ne ricordasse l’origine made in Napoli,  con lo sguardo rivolto al futuro.

 

 

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