– di Claudia Izzo
Il 26,27 e 28 maggio prende vita presso la Villa Comunale di Salerno la XXI edizione de “La mostra della Minerva” organizzata dall’Associazione Hortus Magnus, la cui presidente è la Prof.ssa Clotilde Baccari Cioffi, già docente di Latino e Greco nei licei classici, impegnata nel mondo dell’associazionismo e del volontariato, presidente anche dell’Associazione “Parco Storico Sichelgaita”.
L’Associazione organizzatrice, Hortus Magnus, nasce nel 1998 e deve il suo nome al voler sottolineare proprio il legame con la tradizione botanica e paesaggistica di Salerno, caratterizzata nei secoli passati da un’estesa presenza di giardini e orti, alcuni ancora esistenti, definiti complessivamente, con il termine “hortus magnus”. L’immagine, riportata nel logo dell’Associazione Hortus Magnus organizzatrice riproduce la “Colocasia Antiquorum”, pianta di cui Matteo Silvatico, insigne botanico della Scuola Medica Salernitana, segnala la presenza nel Giardino della Minerva, primo Orto Botanico d’Europa, già nel 1300.
–Coma nasce la tua passione per i fiori e le le piante?
L’amore per il verde l ho ereditato da mio padre che sapeva riconoscere le essenze, il sottobosco, amava i ciclamini, l’alloro , il lauro e mi portava sempre al Palazzo Reale di Caserta.
-Come nasce “La Mostra della Minerva”?
Con Rosanna Pugliese, Giovanna Varese, Milena Rocco, Antonella Rocco, Matilde Vitale, che fanno parte del direttivo dell’Associazione Hortus Magnus, che non erano esperte di piante, nè di economia e marketing si è cercato di organizzare un evento che fosse bello e aggregante per la città, Salerno città del verde, una manifestazione che sia un invito alla tutela del verde.
La manifestazione nasce nel 1999, era l’epoca in cui le mostre florovivaistiche venivano organizzate dall’alta società settentrionale, sostenute e sovvenzionate da industriali e imprenditori dell’alta società, appartenenti al mondo economico e finanziario. La prima edizione la organizzammo, noi dell’Associazione Hortus Magnus, in Piazza Flavio Gioia, ma una giornata di fitta pioggia distrusse i gazebo. Questa esperienza però non ci fece demordere, così organizzammo la seconda edizione in Villa Comunale, caratterizza da importanti eventi relativi al mondo florovivaistico sul tema dell’acqua, sulla biodiversità, qualità del terreno, sui vari tipi di fiori, sui giardini delle camelie, su Villa Tritone a Sorrento, sul restauro dei roseti con impiantamento di uno di questi a Villa d’Ajala come ai templi di Paestum. Abbiamo avuto il piacere di avere Giuseppe Barbera, il Dipartimento di Colture Arboree dell’Università di Palermo; Francesco Cosmetici, Sovrintendente della Lucania, responsabile della Reggia di Caserta,Elio cavallo esperto di peonie, Davide Picchi esperto di Hibiscus. Per avere il senso del florovivaismo in Italia è stata una vera vezzosità organizzare questi incontri a tema presso la Reggia di Torino, l’Orto Botanico di Napoli; convegni sui giardini in Costiera Amalfitana, sui giardini segreti di Napoli, giardini storici di Caserta, sulla raccolta della lavanda in Provenza…
La mostra riporta il pubblico a contatto con la bellezza della natura, tra l’armonia dei fiori e delle piante…
Con tutto il direttivo abbiamo la consapevolezza di fare qualcosa di bello per la città di Salerno che nasce con vocazione agricola. Pur sorgendo sul mare infatti, tanti sono i riferimenti agricoli con i suoi monasteri, i suoi giardini benedettini dove, come dettava la tradizione della scuola Medica salernitana, avevano l’orto con colture di erbe medicinali. Salerno era ricca di terreni nella zona orientale dove, gli industriali della Valle dell’Irno avevano “le case delle delizie”. Qui si coltivavano noccioli, mandorli, limoni, aranci, ulivi. La nostra città ha sempre prodotto frutti importanti, Salerno è stata inoltre la prima città esportatrice di riso nel ‘500, prima che Gioacchino Murat chiuse le risaie per le malattie che causavano
Ogni anno la manifestazione propone un manifesto che ritrae firi. Quello di quest’anno ci racconta gli iris…
L’immagine del manifesto di questa XXI edizione ritrae il genere Iris L., considerato fiore protettore e purificatore. Viene riportato un particolare dell’opera di Concetta Carleo “Nascondimento”, acrilico su tela 60×50 in cui l’autrice nel dipingere delicati e leggeri iris mediante un linguaggio universale e atemporale, carico di allusive cromia e di pennellate sensoriali, svela la sua interiorità all’attento fruitore che ne ripercorre consapevolmente il tratto pittorico. La grafica Maria Grazia Vigilante ha messo in evidenza i colori fantastici degli iris in rapporto col divenire.
Quali le novità di questa edizione?
Grande attenzione all’ambiente, così abbiamo dedicato attenzione ai residui di tutti i prodotti lavorativi e Antonia Trucillo, Direttore Marketing, Accademia e Responsabile materia prima presso Caffè Trucillo, ci parlerà dell’utilizzi dei residui di caffè come concimi e fertilizzanti non nocivi. Le tematiche affrontante sono tante: giardini ecosostenibili, manutenzione non invasiva del verde, vasi realizzati con tecnica di riciclo, concimi naturali, fiori salva api, biodiversità: dobbiamo partire dal concetto che non esiste una categoria di specie, l’uomo cioè non può sfruttare altre realtà botaniche, animali, naturali sulla terra a proprio vantaggio. L’invito, da parte dell’Associazione Hortus Magnus è di venire alla Mostra della Minerva e di godere della bellezza.
La bellezza salverà il mondo?
Lo afferma il principe Miskin nell’Idiota di Dostoevskij, invogliandoci alla scelta di una “teologia della bellezza” che ci consente di penetrare l’essenza delle cose. Attraverso la belelzza potremo realizzare un nuovo approccio ecologico che trasforma il nostro modo di abitare il mondo, il nostro stile di vita, le nostre relazioni con le risorse della terra.